PERCHÈ UN CENTRO STUDI
L’obbiettivo perseguito dal CENTRO STUDI “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo” è quello di continuare a tenere viva e sonora la profonda eco di ricerca e studio, parte del prezioso ed originalissimo patrimonio lasciatoci in eredità dal padre gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin – che caratterizza l’abbraccio rinascimentale tra uomo, natura e spiritualità.

TEMA DEL MESE...
Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace

Invitiamo a riflettere sul tema proposto da Papa Francesco in occasione della giornata mondiale della Pace.
I. In ascolto del grido dell’umanità minacciata
1. All’alba di questo nuovo anno donatoci dal Padre celeste, tempo Giubilare dedicato alla speranza, rivolgo il mio più sincero augurio di pace ad ogni donna e uomo, in particolare a chi si sente prostrato dalla propria condizione esistenziale, condannato dai propri errori, schiacciato dal giudizio altrui e non riesce a scorgere più alcuna prospettiva per la propria vita. A tutti voi speranza e pace, perché questo è un Anno di Grazia, che proviene dal Cuore del Redentore!
2. Nel 2025 la Chiesa Cattolica celebra il Giubileo, evento che riempie i cuori di speranza. Il “giubileo” risale a un’antica tradizione giudaica, quando il suono di un corno di ariete (in ebraico yobel) ogni quarantanove anni ne annunciava uno di clemenza e liberazione per tutto il popolo (cfr Lv 25,10). Questo solenne appello doveva idealmente riecheggiare per tutto il mondo (cfr Lv 25,9), per ristabilire la giustizia di Dio in diversi ambiti della vita: nell’uso della terra, nel possesso dei beni, nella relazione con il prossimo, soprattutto nei confronti dei più poveri e di chi era caduto in disgrazia. Il suono del corno ricordava a tutto il popolo, a chi era ricco e a chi si era impoverito, che nessuna persona viene al mondo per essere oppressa: siamo fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre, nati per essere liberi secondo la volontà del Signore (cfr Lv 25,17.25.43.46.55).
3. Anche oggi, il Giubileo è un evento che ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra. Al posto del corno, all’inizio di quest’Anno di Grazia, noi vorremmo metterci in ascolto del «grido disperato di aiuto» [1] che, come la voce del sangue di Abele il giusto, si leva da più parti della terra (cfr Gen 4,10) e che Dio non smette mai di ascoltare. A nostra volta ci sentiamo chiamati a farci voce di tante situazioni di sfruttamento della terra e di oppressione del prossimo [2]. Tali ingiustizie assumono a volte l’aspetto di quelle che S. Giovanni Paolo II definì «strutture di peccato» [3], poiché non sono dovute soltanto all’iniquità di alcuni, ma si sono per così dire consolidate e si reggono su una complicità estesa.


Teilhard de Chardin scrive:
" «In pieno cammino», sostengo: e non «in pieno stato di compimento». Perché è in questo punto (ed ecco ciò che si tratta di vedere bene) che, per assicurare il prolungamento del movimento di ominizzazione, il sociale viene sottilmente a rilevare i progressi, almeno provvisoriamente fermatisi, dell'«anatomico»."
(L'avvenire dell'uomo, Jaca Book, 2011, pag. 240)
ULTIMA SEGNALAZIONE


SEGNALAZIONE 50
L’urgenza sociale di “dare a ciascuno il suo” di don Aldo Buonaiuto a cura di L. M. B. “Non si può dare per carità ciò che è dovuto per giustizia”, ripeteva don Oreste Benzi. Parole quanto mai attuali in un’epoca contrassegnata da una crescente disparità globale tra i pochi che hanno molto e i tanti che hanno sempre meno. Oggi ricorre la Giornata mondiale della giustizia sociale e papa Francesco offre anche nella sua degenza al Gemelli un esempio concreto di ciò che significhi mettere gli altri al centro della vita personale e comunitaria. Neppure le cure alla quali è sottoposto hanno distolto il Pontefice dalla premura di telefonare alla parrocchia di Gaza per conoscere la situazione dei piccoli assistiti in chiesa e in canonica dopo la distruzione delle loro case nel devastante conflitto in atto. Così come l’attenzione, la preghiera e la costante richiesta di informazioni hanno subito riguardato i bambini assistiti nello stesso policlinico romano nel quale Jorge Mario Bergoglio è stato ricoverato per una polmonite. Da paziente a paziente, da pastore a gregge perché nulla
IN VETRINA


Così pregava TEILHARD DE CHARDIN
COSÌ PREGAVA TEILHARD DE CHARDIN A cura di Centro Studi “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo” Testi raccolti e tradotti da Annamaria Tassone Bernardi Postfazione di Paolo Trianni Nel promulgare il Giubileo della Speranza per l’anno 2025, papa Francesco ha indicato come tappa per il 2024 il tema della preghiera, dimensione costitutiva della vita spirituale del cristiano. Il Centro Studi “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo” intende concorrere con la presente pubblicazione a questo sforzo corale dell’intera Chiesa. Occorre tener presenti le inquietudini del nostro difficilissimo tempo, che interrogano le coscienze in ordine al senso della preghiera oggi; un interrogativo serio, per il quale può apportare un fecondo contributo proprio la preghiera
Ultimo saggio


La “Sonata a Kreutzer”
ovvero La morte del soldato Hans Müller (Racconto breve di Natale 2024 sull’assurdità della guerra.) di Giovanni Ansaldi Hans Müller si era diplomato in pianoforte al conservatorio di Stoccarda, sua città natale, nell’estate del 1937. Il padre era contabile in una acciaieria, la madre casalinga. Entrambi dilettanti di musica, furono ben lieti di assecondare la naturale vocazione alla musica del loro unico figlio e lo iscrissero al Conservatorio.Nel 1935 Hitler, disattendendo le clausole del trattato di Versailles, reintrodusse la leva militare obbligatoria della durata di due anni. Come molti tedeschi Hans subì passivamente la propaganda nazista. Per natura era lontano da fanatismi e considerava Hitler utile in qualche modo
Ultima recensione


SCIENZA E FEDE IN GEORGES LEMAÎTRE sj
Luciano Mazzoni Benoni La Rivista La civiltà cattolica, nel fascicolo 4185 – novembre 2024, dedica uno studio a questo tema, cruciale per secoli e tuttora talvolta ancora frainteso, alla luce della testimonianza e delle ricerche del gesuita belga. Va detto in premessa che già alcuni anni or sono la medesima Rivista gli dedicò un servizio dal titolo: L’intervista ritrovata di Georges Lemaître, il padre del “Big Bang” (marzo 2023). Già di per sé questa figura merita attenzione e rispetto: vale quindi la pena ricordare preliminarmente -sia pur brevemente- il suo profilo di studioso. Georges Henri Joseph Édouard Lemaître (Charleroi, 17 luglio 1894 – Lovanio, 20 giugno 1966) è stato un fisico, astronomo e presbitero
CRONACHE TEILHARDIANE


In ricordo di padre Ernesto Cardenal
a cura di LMB Il 20 Gennaio 2025 cade il centenario della nascita di padre Ernesto Cardenal Ernesto Cardenal Martinez (20.1.1925 – 1.3.2020). Nato in una ricca famiglia di Granada, Ernesto Cardenal studiò Lettere prima all’Università di Managua e poi, tra il 1942 e il 1946, in Messico. Si trasferì poi a New York per completare gli studi (1947 – 1949) e fino al 1950 viaggiò attraverso l’Italia, la Spagna e la Svizzera. Tornato in patria, militò nella resistenza contro il regime di Anastasio Somoza García, sostenuto dagli Stati Uniti,
TESTIMONIANZE


Che cos’è per me pregare
di Annamaria Tassone Parecchi anni fa, forse più di 20, attraversai un momento in cui le preghiere fatte da sola o in gruppo recitando formule abituali non riuscivano a farmi sentire in sintonia con il divino. Cominciai a guardare con attenzione dentro di me e poi riportai di getto una serie di considerazioni sui modi e nei quali la mia anima riusciva a cogliere momenti di misticismo che mi davano coraggio e gioia.Ritrovo oggi quello scritto e mi permetto di condividerlo perché, ancor più dopo
21-22 Settembre 2024
Informazioni Iscrizioni Sezione dedicata Sezione MATERIALI
07 maggio 2024
Sezione dedicata con programma
A breve ci sarà la pubblicazione dei materiali utilizzati durante l’incontro che si è svolto presso l’istituto Sociale come da programma (vedi locandina).
RIVISTA
Il filo mai spezzato di una storia in evoluzione: così si potrebbe definire la retrospettiva in grado di spiegare la testata di questa Rivista.
Una storia, dunque, nel segno della continuità e della coerenza.

