PERCHÈ UN CENTRO STUDI

L’obbiettivo perseguito dal CENTRO STUDI “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo” è quello di continuare a tenere viva e sonora la profonda eco di ricerca e studio, parte del prezioso ed originalissimo patrimonio lasciatoci in eredità dal padre gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin – che caratterizza l’abbraccio rinascimentale tra uomo, natura e spiritualità.

TEMA DEL MESE...

La pace un tema cogente

Continuiamo ad invitare a riflettere sul tema proposto da Papa Francesco in occasione della giornata mondiale della Pace. In continuità, con Papa Francesco Papa Leone XIV ha spesso parlato di pace in questo breve periodo di pontificato.
A partire dalla sua prima BENEDIZIONE APOSTOLICA “URBI ET ORBI”

La pace sia con tutti voi!

Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il Buon Pastore, che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone, ovunque siano, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi!

Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente.

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Pace che deve essere prima di tutto all’interno della chiesa di Cristo:

E in proposito vorrei che insieme, oggi, rinnovassimo la nostra piena adesione, in tale cammino, alla via che ormai da decenni la Chiesa universale sta percorrendo sulla scia del Concilio Vaticano II. Papa Francesco ne ha richiamato e attualizzato magistralmente i contenuti nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, di cui voglio sottolineare alcune istanze fondamentali: il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio (cfr n. 11); la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana (cfr n. 9); la crescita nella collegialità e nella sinodalità (cfr n. 33); l’attenzione al sensus fidei (cfr nn. 119-120), specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare (cfr n. 123); la cura amorevole degli ultimi, degli scartati (cfr n. 53); il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà (cfr n. 84; Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes, 1-2).

Si tratta di principi del Vangelo che da sempre animano e ispirano la vita e l’opera della Famiglia di Dio, di valori attraverso i quali il volto misericordioso del Padre si è rivelato e continua a rivelarsi nel Figlio fatto uomo, speranza ultima di chiunque cerchi con animo sincero la verità, la giustizia, la pace e la fraternità (cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Spe salvi, 2; Francesco, Bolla Spes non confundit, 3).

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Che deve partire da noi come chiaramente detto durante il DISCORSO AGLI OPERATORI DELLA COMUNICAZIONE

Nel “Discorso della montagna” Gesù ha proclamato: «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9). Si tratta di una Beatitudine che ci sfida tutti e che vi riguarda da vicino, chiamando ciascuno all’impegno di portare avanti una comunicazione diversa, che non ricerca il consenso a tutti i costi, non si riveste di parole aggressive, non sposa il modello della competizione, non separa mai la ricerca della verità dall’amore con cui umilmente dobbiamo cercarla. La pace comincia da ognuno di noi: dal modo in cui guardiamo gli altri, ascoltiamo gli altri, parliamo degli altri; e, in questo senso, il modo in cui comunichiamo è di fondamentale importanza: dobbiamo dire “no” alla guerra delle parole e delle immagini, dobbiamo respingere il paradigma della guerra.

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La pace è sempre al primo posto… come affermato durante L’UDIENZA AL CORPO DIPLOMATICO ACCREDITATO PRESSO LA SANTA SEDE

Nel nostro dialogo vorrei che tenessimo presente tre parole-chiave, che costituiscono i pilastri dell’azione missionaria della Chiesa e del lavoro della diplomazia della Santa Sede.

La prima parola è pace. Troppe volte la consideriamo una parola “negativa”, ossia come mera assenza di guerra e di conflitto, poiché la contrapposizione è parte della natura umana e ci accompagna sempre, spingendoci troppo spesso a vivere in un costante “stato di conflitto”: in casa, al lavoro, nella società. La pace allora sembra una semplice tregua, un momento di riposo tra una contesa e l’altra, poiché, per quanto ci si sforzi, le tensioni sono sempre presenti, un po’ come la brace che cova sotto la cenere, pronta a riaccendersi in ogni momento.

Nella prospettiva cristiana – come anche in quella di altre esperienze religiose – la pace è anzitutto un dono: il primo dono di Cristo: «Vi do la mia pace» (Gv 14,27). Essa è però un dono attivo, coinvolgente, che interessa e impegna ciascuno di noi, indipendentemente dalla provenienza culturale e dall’appartenenza religiosa, e che esige anzitutto un lavoro su sé stessi. La pace si costruisce nel cuore e a partire dal cuore, sradicando l’orgoglio e le rivendicazioni, e misurando il linguaggio, poiché si può ferire e uccidere anche con le parole, non solo con le armi.

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Teilhard de Chardin

Teilhard de Chardin scrive:

"Se i il Progresso è un mito, se cioè davanti al lavoro noi possiamo dire: «A che serve?», il nostro sforzo si esaurisce di colpo e trascina nella sua caduta l'intera Evoluzione, poiché siamo noi l'Evoluzione 1"

Nota 1 Non esiste, checché se ne dica, un'«energia della disperazione». Queste parole, in realtà, esprimono un parossismo di speranza quando tutto è perduto. Ogni energia cosciente, come l'amore (e in quanto amore), si fonda sulla speranza.

ULTIMA SEGNALAZIONE

SEGNALAZIONE 54

È morto a 81 anni Sebastião Salgado a cura di L. M. B. Il fotografo brasiliano Sebastião Salgado è morto il 23 maggio 2025 a Parigi, all’età di 81 anni. Lo ha annunciato l’Accademia delle Belle Arti francese, di cui era membro. “Laurent Petitgirard, segretario perpetuo, i membri e i corrispondenti dell’Accademia delle belle arti annunciano con immensa tristezza la morte, venerdì 23 maggio all’età di 81 anni, del loro confratello Sebastião Salgado”, ha scritto l’Accademia, che lo aveva eletto tra i suoi nel 2016 come “grande testimone della condizione umana e dello stato del pianeta”. Economista di formazione, fotografo per vocazione, testimone per scelta, Salgado ha raccontato il mondo attraverso il bianco e nero, trasformando la sofferenza in memoria e la bellezza in coscienza. Non ha scattato fotografie per fermare il tempo, ma per attraversarlo. Non con la fretta del reporter che rincorre l’attualità, ma con il passo lento e solenne del testimone, dell’uomo che guarda in faccia la sofferenza, la bellezza, la dignità, e la trasforma in racconto visivo. Con la sua morte il mondo non

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IN VETRINA

Rileggere Teilhard de Chardin

Rileggere Teilhard de Chardin Una teologia promettente per il domani A cura di Paolo Trianni Collana: Giornale di teologia 468 ISBN: 978-88-399-3468-0 Formato: 12,3 x 19,3 cm Pagine: 360 Ed. Queriniana Il 10 aprile 1955 moriva a New York il gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin, teologo e scienziato tra i più discussi e amati del Novecento. Quantomeno sottotraccia, egli è stato anche uno dei più influenti esponenti di quella “Nouvelle théologie” che ha poi condotto la Chiesa al Concilio Vaticano II. A settant’anni dalla morte, l’editrice Queriniana ha deciso di dedicare un saggio collettaneo a questo autore che tanto ha dato alla speculazione teologica novecentesca e molto ha ancora da dare alla Chiesa

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Ultimo saggio

Laboratorio fraternità

Laboratorio fraternità a cura di L. M. B. La scomparsa dolorosa di papa Francesco apre un tempo di grandi incertezze, per tutte e tutti noi. Un tempo che ci chiede meditazioni quanto mai attente e partecipate, capaci di tener vive le vie aperte dal suo straordinario pontificato. Per questa ragione abbiamo ritenuto che possa essere proficuo diffondere per l’occasione il frutto dell’ impegno comune di venti intellettuali di Parma (Danilo Amadei, Giancarlo Anello, Alessandro Bosi, Umberto Cocconi, Teresina Caffi, Marco Deriu, Franco Ferrari, Francesco Gianola Bazzini, Maria Inglese, Marco Ingrosso, Emanuele Leonardi, Sergio Manghi, Carla Mantelli, Chiara Marchetti, Luciano Mazzoni Benoni, Pietro Pellegrini, Rita Torti, Aluisi Tosolini, Samuele Trasforini,

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Ultima recensione

SCIENZA E FEDE IN GEORGES LEMAÎTRE sj

Luciano Mazzoni Benoni   La Rivista La civiltà cattolica, nel fascicolo 4185 – novembre 2024, dedica uno studio a questo tema, cruciale per secoli e tuttora talvolta ancora frainteso, alla luce della testimonianza e delle ricerche del gesuita belga. Va detto in premessa che già alcuni anni or sono la medesima Rivista gli dedicò un servizio dal titolo: L’intervista ritrovata di Georges Lemaître, il padre del “Big Bang” (marzo 2023). Già di per sé questa figura merita attenzione e rispetto: vale quindi la pena ricordare preliminarmente -sia pur brevemente- il suo profilo di studioso. Georges Henri Joseph Édouard Lemaître (Charleroi, 17 luglio 1894 – Lovanio, 20 giugno 1966) è stato un fisico, astronomo e presbitero

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CRONACHE TEILHARDIANE

In ricordo di padre Ernesto Cardenal

a cura di LMB Il 20 Gennaio 2025 cade il centenario della nascita di padre Ernesto Cardenal Ernesto Cardenal Martinez (20.1.1925 – 1.3.2020). Nato in una ricca famiglia di Granada, Ernesto Cardenal studiò Lettere prima all’Università di Managua e poi, tra il 1942 e il 1946, in Messico. Si trasferì poi a New York per completare gli studi (1947 – 1949) e fino al 1950 viaggiò attraverso l’Italia, la Spagna e la Svizzera. Tornato in patria, militò nella resistenza contro il regime di Anastasio Somoza García, sostenuto dagli Stati Uniti,

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TESTIMONIANZE

Che cos’è per me pregare

di Annamaria Tassone   Parecchi anni fa, forse più di 20, attraversai un momento in cui le preghiere fatte da sola o in gruppo recitando formule abituali non riuscivano a farmi sentire in sintonia con il divino. Cominciai a guardare con attenzione dentro di me e poi riportai di getto una serie di considerazioni sui modi e nei quali la mia anima riusciva a cogliere momenti di misticismo che mi davano coraggio e gioia.Ritrovo oggi quello scritto e mi permetto di condividerlo perché, ancor più dopo

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(Incontro di presentazione del CSTDC)

07  maggio 2024

                                           Sezione dedicata con programma

A breve ci sarà la pubblicazione dei materiali utilizzati durante l’incontro che si è svolto presso l’istituto Sociale come da programma (vedi locandina).

RIVISTA

Il filo mai spezzato di una storia in evoluzione: così si potrebbe definire la retrospettiva in grado di spiegare la testata di questa Rivista.
Una storia, dunque, nel segno della continuità e della coerenza.