a cura di LMB

Da mensile Frate Indovino, n. 11 – 2023, p. 1

Presentando la recente Esortazione apostolica di papa Francesco, “Laudate Deum” (Lodate Dio), il Cardinale padre Raniero Cantalamessa, OFM Cap, esordisce affermando che “quella di papa Fracesco, insieme a quella di altri leader religiosi e uomini di scienza, è l’unica voce libera da interessi ideologici e nazionalistici (e perciò credibile!) che si leva oggi in difesa del creato, dell’umanità di domani e dei poveri di oggi: la storia gliene darà atto …”.

Proseguendo nel suo commento, egli evidenza la fonte dalla quale è stato estrapolato il titolo (il Salmo 117) e cerca di mettere a fuoco il concetto della espressione “gloria di Dio”, in senso oggettivo ed in senso soggettivo. A quel punto così prosegue:

“Uno scienziato credente -Teilhard de Chardin- ha cercato di dare una visione scientifica e filosofica del divenire dell’universo: ha descritto la materia che, faticosamente, avanza, attraverso la propria opacità, verso la luce della coscienza che -per intervento di Dio e non per semplice evoluzione naturale!- raggiunge finalmente nell’essere umano. Quale lunga rincorsa ha dovuto prendere l’universo per giungere a questo punto! Milioni e miliardi di anni! Ma una volta giuntovi, esso attende che l’uomo faccia il suo dovere che è di essere, appunto, «lode della gloria di Dio».”

Si tratta di una riflessione molto seria e impegnativa, che richiama gli umani alla responsabilità, oltre le pretese dell’antropocentrismo ed oltre gli inganni dell’edonismo e dell’individualismo.

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