Prima pubblicazione:
- 20/02/2023
aggiornamenti:
04/09/2023
01/08/2023
30/06/2023
26/04/2023
12/04/2023
10/04/2023
31/03/2023
Seguiranno aggiornamenti
INTRODUZIONE
di Luciano Mazzoni
La panoramica delle presenze ispirate alla figura ed all’opera di Teilhard è vasta ed è andata arricchendosi nel corso del tempo
Si tratta di un processo (mai costituitosi in un movimento formale) che ha assunto fin dagli inizi quattro direttrici essenziali:
- Lo studio: mediante pubblicazioni e ricerche, ad opera di singoli studiosi, Enti, Editori
- La divulgazione dell’opera: tramite la forma associativa
- La spiritualità: inizialmente per impulso del card. Henri de Lubac sj, suo confratello e grande padre del Concilio: cfr. La preghiera di Teilhard de Chardin (Seuil Parigi, prima ediz. 195–)
- L’espressione artistica: grazie all’estro di singoli artisti e/o di atelier
Cerchiamo qui di rappresentare, per la prima volta, una panoramica (difficilmente esaustiva) che tendenzialmente aspira ad abbracciare tutte le realtà riconducibili a questa comune ispirazione: nei vari continenti e secondo un ordine cronologico. Rispettando le quattro forme sopra descritte, che insieme configurano la presenza teilhardiana nel mondo.
Oggi tutto questo è più facilmente evidenziabile, grazie alla diffusione delle nuove tecnologie: sicchè sul web sono rintracciabili numerosissimi elementi del fenomeno descritto, i quali tuttavia presi isolatamente non rappresentano l’idea dell’insieme di questo ampia impronta da lui lasciata, nella chiesa e nella società.
In un’ininterrotta ricerca scientifica e spirituale che ha invaso il mondo
di Annamaria Tassone e LMB
Nel marzo 1955 a New York, Teilhard de Chardin concludeva la redazione del suo testo Il cuore della Materia, a carattere autobiografico, con queste parole: dappertutto sulla terra, in seno alla nuova atmosfera creata dall’apparizione dell’idea di evoluzione, fluttuano […] l’amore di Dio e la fede nel Mondo, le due componenti essenziali dell’Ultraumano…… ma esse non sono abbastanza forti……da combinarsi l’una con l’altra in uno stesso individuo. In me per puro caso (temperamento, educazione, ambiente […] la fusione si è operata spontaneamente […
] per accertare che la reazione è possibile e che un giorno o l’altro la catena si stabilirà. Prova nuova che basta, per la Verità, apparire una sola volta, in una sola mente, perché nulla possa mai più impedirle d’invadere tutto e d’incendiare tutto.
Parole ricche di speranza in un momento in cui i risultati della sua vasta e ininterrotta ricerca intellettuale e spirituale erano stati respinti dalle autorità ecclesiastiche e anche guardati con sospetto, nella misura in cui erano trapelati, da quella parte dell’ambiente scientifico che non ammetteva possibilità di dialogo e conciliazione tra l’ambito della fede e quello scienza. Nello stesso tempo parole profetiche, potendo noi testimoniare, come nei 73 anni trascorsi dalla sua morte, il suo pensiero, qui condensato in poche frasi, abbia in effetti percorso il giro del mondo. E fu la vita stessa che diede il via a questa possibilità ispirando al superiore dei gesuiti di Parigi, Padre Jouve, durante l’ultimo soggiorno che Teilhard vi fece nel 1951, di chiedere alla sua segretaria M.ll. Mortier, di accettare di essere l’erede di tuti i suoi scritti affinché potessero essere salvaguardati e a suo tempo diffusi in tutta la loro integrità. E così avvenne: alla morte del Padre ella diede vita con le sue risorse alla “Fondation Teilhard de Chardin” tuttora attiva a Parigi, e gradatamente si dedicò alle pubblicazioni. Molti studiosi venuti a conoscenza di questo innovativo pensiero costituirono un comitato redazionale sotto l’alto Patronato della Regina Maria José di Savoia e l’opera si compì entro gli anni ’60-70. Contemporaneamente nasceva l’”Association des amis de Teilhard de Chardin” con lo scopo di diffondere il pensiero tramite riunioni, conferenze, convegni, e questo modo di agire è stato di modello in molte località del mondo.
Innanzi tutto ciò avvenne negli stati europei limitrofi e direi soprattutto in Italia che ebbe in Torino il punto di diffusione privilegiato ad opera della Prof. Dozon Daverio, francese ivi trasferitasi con il matrimonio, che prese subito a collaborare con un piccolo gruppo di studiosi che già si occupavano dell’autore, conosciuto precocemente da dattiloscritti portati da Parigi, e a lavorare alle traduzioni delle opere di Teilhard man mano che uscivano in Francia. Fecero seguito il gruppo di Milano, promosso dal P.Favaro sj del Centro Culturale S.Fedele, quello di Firenze promosso da P. Alessandro Dall’Olio sj sotto la denominazione di Centro di studio e di ricerca Teilhard de Chardin con sede all’Istituto Stenscn. A Torino il 5 febbraio 1964 fu costituito ufficialmente, con atto notarile, il “Centro Italiano Teilhard de Chardin,”sotto la presidenza del Prof.Ormea. Con la scomparsa del P.Favaro e il passaggio del Prof.Ormea alla direzione della Clinica Dermopatica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, Il Centro di Firenze rimase praticamente l’unico centro attivo, ma senza indugio intensificarono la loro attività sia il Gruppo Amici di Teilhard de Chardin di Milano, passato nelle mani organizzatrici della Prof. Lanzalaco, e quello di Torino, appoggiato per le sue iniziative dall’accoglienza cordiale di Padre Eugenio Costa sj direttore del Centro Teologico dei Gesuiti.
Per coloro che desiderano approfondire il pensiero dell’autore al quale facciamo riferimento e le problematiche che dalla sua visione del mondo possono trarre ispirazione e luce, la scelta di strutturarsi in Associazioni non è dettata semplicemente da esigenze organizzative, ma è ispirata dalla convinzione che riflettere e agire insieme sia da preferirsi all’azione individuale. L’atteggiamento di collaborazione è sempre produttivo, arricchente; non si dimostra solo utile, ma è assolutamente aderente alle esigenze organiche della vita stessa. Io credo che le Associazioni Teilhardiane sparse non solo in Europa, ma anche in altre parti del mondo, abbiano fatto proprie le affermazioni che ora citerò e che troviamo scritte nel saggio “L’Atomismo dello Spirito”, incluso nel testo Verso la convergenza (Il segno dei Gabrielli Editori, p.60-61): “Quanto più l’individuo si associa in modo appropriato ad altri individui, tanto più, per effetto di sintesi, si immerge dentro di sé, prende coscienza di se stesso, e dunque si personalizza. E, d’altro canto, più la collettività si arricchisce di elementi che per suo tramite si sono maggiormente personalizzati, più “si umanizza”, si personalizza e lascia trasparire il punto Omega”.
Ed è sicuramente questo insieme di convinzioni che spinse alcune Associazioni europee a stringere un patto di ancor maggiore collaborazione creando il CET cioè Centro Europeo Teilhard . Questa “Charte europèenne Teilhard de Chardin” fu firmata a Strasburgo nel 1989 dalle Associazioni di Belgio, Francia, Repubblica Federale Tedesca, Italia, Regno Unito. In seguito si unirono a questa associazione sovraeuropea, l’Associazione portoghese e quella spagnola. Dopo un ottimo lavoro compiuto per alcuni anni anche con Convegni internazionali (Verona, Assisi, Lisbona) ha assunto nuova fisionomia concretizzandosi nel Centro denominato RE: (EXT)TEILHARD MONDE / WORLDWIDE TEILHARD che da Parigi diffonde costantemente le attività e le novità teilhardiane dei vari continenti.
Anche l’”Associazione Italiana Teilhard de Chardin” mantenendo costante la sua denominazione, ha subito alcuni cambiamenti giuridici richiesti dalla legislazione nazionale, trasformandosi prima in ONLUS e ultimamente in ODV. Nello stesso tempo la sua diffusione sul territorio ha indotto alla formazione di diverse sedi locali.
L’intenso lavoro svolto in questi ultimi vent’anni è stato animato dalla passione delle tante persone che si sono accostate al mondo teilhardiano e all’esortazione a non desistere dai nostri intenti giuntaci dalla Segreteria di Stato Vaticana. (per approfondire: 1-Lettera di A. Tassone al Papa 2-Risposta della segreteria di Stato Vaticana )
Ma Teilhard de Chardin non ha solo lasciato tracce della sua presenza e del suo pensiero nella sua Europa. Avendo soggiornato a lungo in Cina e, negli ultimi anni della sua vita, a New York, potremmo dire, con un’espressione un po’ banale ma efficace, che ha seminato in queste lontane nazioni attraverso le attività svolte e le persone con cui stabiliva relazioni.
Se in parte sussistono ancora nei suoi confronti atteggiamenti di non accettazione, per lo più egli induce all’entusiastica scoperta di una modalità interpretativa del divenire del reale assolutamente consona a quanto riusciamo oggi a comprendere della realtà che ci circonda e dell’animo umano. In altri termini, e per usare il linguaggio di Teilhard, non siamo ormai passivi abitatori del Cosmo, ma spettatori e elementi costitutivi di una Cosmogenesi.
Proprio lungo tale prospettiva si sono sviluppate nel tempo, in diversi continenti, iniziative temporanee e continuative ispirate al suo pensiero: talune secondo la consueta formula associativa; altre secondo nuove forme più consone alle modalità caratteristiche dei centri di spiritualità e di ricerca.
Di seguito riportiamo pertanto alcune schede relative a tali realtà.
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Una breve storia dell’American Teilhard Association scritta da Winifred McCulloch
.Quando la Hallel Communications acconsentì nel 1977 a pubblicare la nostra serie di cassette, lo fece perché gli oratori non erano solo individui interessati al pensiero di Teilhard, ma anche funzionari di un’organizzazione esistente in un certo periodo di tempo con uno scopo dichiarato. Questo libro è un breve resoconto di quell’organizzazione e di alcune delle persone che ne hanno fatto parte. C’è, ovviamente, una storia più ampia che qui non viene tentata: l’influenza del pensiero di Teilhard sulle idee secolari e religiose così come sulla vita privata negli anni Sessanta e Settanta di questo secolo. Questa storia resta da scrivere.
Le mie fonti per questa storia sono i file di corrispondenza dell’American Teilhard Association, i verbali delle riunioni del consiglio di amministrazione, le newsletter e gli archivi, gli atti della conferenza Fordham del 1964, alcune note inviatemi da Beatrice Bruteau, i ricordi registrati di Ewert Cousins dei suoi primi anni a Fordham, una lunga chiacchierata con Robert Francoeur una mattina dell’estate scorsa, quando andai a trovarlo a Cape Cod, e la mia lunga esperienza con l’Associazione.
L’American Teilhard Association è giunta alla sua undicesima edizione. Crede che la visione di Teilhard giocherà un ruolo importante nel plasmare la nuova visione del mondo che sta emergendo negli ultimi decenni di questo secolo, e nelle sue pubblicazioni e programmi continuerà a mettere in relazione il pensiero di Teilhard con quel mondo in evoluzione.
Winifred McCulloch, New York, ottobre 1978
Gli studiosi americani Frank e Mary Frost, che stanno preparando un film sul nostro personaggio, sostengono che sia giunto il momento di presentare Pierre Teilhard de Chardin a una nuova generazione – l’uomo, il paleontologo, il visionario sacerdote gesuita francese, il cui incessante sforzo di riformulare le sue convinzioni alla luce dell’evoluzione ha portato a un cambiamento di paradigma nel rapporto tra scienza e religione. Ha previsto l’emergere evolutivo di Internet, la globalizzazione e il movimento del transumanesimo di oggi, anche se forse era eccessivamente ottimista nella sua visione. La sua eredità include un forte movimento ambientalista e molteplici movimenti nella spiritualità cosmica
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Il gesuita Padre Thomas King insegnava alla Georgetown University, l’università gesuita di Washington dove teneva regolarmente corsi su Teilhard (qui una sua conferenza dal titolo “Teilhard, il Male e la Provvidenza“) . Dopo la sua morte, avvenuta il 23 giugno 2009 purtroppo non sono più giunte notizie precise di questi corsi.
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E-mail di Paul Bentley
paul.r.bentley@btinternet.com
Se hai opinioni sul sito Web di BTN o commenti che potresti voler fare, fai clic qui per inviare un’e-mail a Paul Bentley . Il British Teilhard Network non ha un elenco di membri o membri di alcun tipo e non invia newsletter o materiale di marketing e pubblicitario. È un sito web progettato per fornire informazioni a chiunque sia interessato a Teilhard de Chardin. Se tuttavia sei elencato su questo sito Web e desideri che i tuoi dati vengano rimossi, invia un’e-mail all’editore all’indirizzo paul.r.bentley@btinternet.com
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Teilhard de Chardin Portogallo (per approfondire)
Aggiornamento a cura di PM
Il sito sta diventando sempre più una finestra di comunicazione essenziale con e tra gli amici di Teilhard in Portogallo.
I contenuti ivi proposti (saggi e opere di Teilhard e su Teilhard, in portoghese e francese – alcuni in altre lingue –, biografie, memorie e anniversari, notizie di eventi, echi di altre associazioni all’estero, video, ecc., costituiscono una rete di informazioni pensata per dare ai visitatori del sito la possibilità di conoscere la figura e il pensiero di Teilhard de Chardin, semplicemente aprendo le varie schede e scoprendo le occasioni di lettura che inviteranno sempre a continuare la ricerca.
Ricordiamo che, in alto nella pagina di apertura, sono visibili i titoli delle schede principali – ‘Chi siamo’ – ‘Teilhard de Chardin’ – ‘Leggi Teilhard’ – ‘Attività’ – ‘Archivio’ – ‘Contatti’, che, a loro volta, si aprono su una serie di sottoschede più mirate.
Tra gli articoli inseriti, il primo è la NEWSLETTER, che presenta gli eventi e le novità più recenti e dove è possibile seguire da vicino la vita dell’Associazione. Diversi articoli ivi presentati creano un collegamento (link) con altri materiali presenti nel sito, favorendo così un viaggio attraverso le varie schede.
È stata appena pubblicata la NEWSLETTER 7 – GIUGNO 2023, che vi invitiamo a visitare. Ora puoi aprire il sito cliccando qui: www.amigosteilhardportugal.pt
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Teilhard de Chardin Repubblica Ceca (per approfondire)
Ultimissime notizie a cura di LMB
Fa parte della storia teilhardiana anche la vicenda di Dana Němcová, una delle protagoniste del dissenso ceco, scomparsa l’11 aprile scorso. La sua vita si è spesa per i 7 figli, per i «disperati» degli anni ’70 e i profughi del nostro tempo. Lei incontra Jiří Němec (1932-2001), un giovane brillante che dopo l’università diventerà uno dei principali rappresentanti dell’intelligencija cattolica, e accompagna Dana alla conversione dall’hussitismo al cattolicesimo. Nel 1955 si sposano, e dalla loro unione nascono 7 figli: «I bambini erano stupendi, anche se mi svegliavano 18 volte a notte, non cambierei la maternità per nulla al mondo». Jiří contribuisce alla diffusione del pensiero dei filosofi moderni quali Blondel e Heidegger, mentre con il filosofo evangelico Ladislav Hejdánek cura la pubblicazione di testi di Teilhard de Chardin, un evento che segna «l’inizio dell’ecumenismo interconfessionale ceco» (C. Putna). Un inizio che porta, nella seconda metà degli anni ‘60 politicamente più «aperti», ai «seminari di via Jircháře», cui partecipano cattolici, evangelici e marxisti e dove, secondo Dana, «prese forma ciò che si poté avviare e far fiorire nel ’68. Era una piccola cerchia, certo, ma aveva molti raggi e un po’ di efficacia l’ebbe al momento opportuno». Nel ’68 Jiří partecipa attivamente anche all’Opera di rinnovamento conciliare lanciata dalla Chiesa ceca e fa parte della redazione della rivista Tvář (chiusa nel ‘69), dove ritrova il suo lontano cugino e drammaturgo Václav Havel. Hanno operato prima sotto il regime comunista e poi ancora sotto l’occupazione sovietica, dopo l’arrivo dei carri armati a Praga.[3]
Teilhard de Chardin Spagna (per approfondire)
Teilhard de Chardin Germania (per approfondire)
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In Francia si tengono regolarmente dei corsi universitari su Teilhard de Chardin al Centre Sèvres, Istituto dei Gesuiti a Parigi, e all’Università Cattolica di Lione. Per informazioni rivolgersi a: M. Gérald Joubert aeg.joubert@wanadoo.fr.
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Cina
https://www.dropbox.com/s/nz4jhdupfd3nurc/TdC9.docx?dl=0
Con la partecipazione di circa un centinaio di persone si era tenuto, in ottobre 2014, presso l’Università Beijing Languages and Cultures, un forum su Teilhard e il futuro dell’umanità. L’incontro era stato organizzato da un gruppo di cinesi impegnati nella creazione in Cina di un’Associazione di Amici di Teilhard. Al forum erano presenti anche i padri Thierry Meynard, Nicolas Standaert e Benoit Vermander. In questa occasione è stato presentato per la prima volta in territorio cinese, il docu-film di 45 minuti: “Teilhard e la Cina”. Gli interventi di Huang Huiwen (Teilhard e la geologia cinese), Wang Haiyan (Il pensiero di Teilhard: verso l’alto e in avanti), Thierry Meynard (Il pensiero di Teilhard e la cultura cinese contemporanea), Li Tiangang (Teilhard e la Cina), dello scrittore mongolo Yang Dorje e di Liu Feng, il creatore di XLab in Cina, hanno messo in luce l’interesse sollevato dal pensiero di Teilhard de Chardin tra alcuni circoli intellettuali cinesi. Nel corso della giornata i partecipanti hanno discusso sui vari argomenti mentre Alex Wang, membro dell’Associazione degli Amici di Teilhard in Francia fungeva da moderatore. Al termine della giornata i partecipanti hanno deciso di continuare in Cina gli sforzi di sensibilizzazione sul pensiero di Teilhard. Tra questi l’organizzazione di un altro forum nel 2015 in occasione del 60mo anniversario della morte dello scienziato gesuita.
L’impegno e la realizzazione delle attività sono continuati con successo, tant’è vero che il 3 dicembre 2022 si è tenuto il 9° colloquio teilhardiano in Cina sul tema “Scienza e fede: la prospettiva di Teilhad”. Tenuto conto della situazione di isolamento, per l‘avvenimento si è scelta la soluzione on line. In questo spazio virtuale si sono riunite 132 partecipanti per condividere questo momento di studio intenso e caloroso con la conduzione di Alex Wang che dal 2014 ha organizzato la serie di colloqui intitolata “Il ritorno di Teilhard in Cina”. Invitato principale è stato Peter Zhao che ha parlato del suo studio concernente l’utilizzazione dei metodi analitici e sintetici in Teilhard sia nelle ricerche scientifiche che nelle riflessioni spirituali, suscitando una pletora di domande tra i partecipanti di diversi orientamenti. .Peter Zhao, prete della diocesi di Pekino, ha studiato e conseguitoi il dottorato in diritto canonico a Lovanio. Dopo due ore di dibattito Gli “Amici di Teilhard in Cina” si sono ripromessi di rivedersi l’anno prossimo in presenza.
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Mongolia
Durante gli anni trascorsi in Cina Teilhard de Chardin compi ben 11 viaggi attraverso tale vasta regione e attraverso la Mongolia. Viaggi gratificati da importanti scoperte paleontologiche e arricchiti da intensi momenti di alta spiritualità. Fu proprio in uno di questi momenti che ai bordi del deserto degli Ordos concepì quella splendida Messa sul Mondo che possiamo tranquillamente considerare una delle più belle e emozionanti preghiere scritte nel ‘900. Ma l’influenza del pensiero di Teilhard non si esaurì dopo il suo definitivo ritorno in Francia. Gli studi sul suo pensiero continuarono e il missionario della Consolata Padre Giorgio Marengo fece giungere ai teilhardiani italiani un libro sulla figura e il pensiero del nostro, scritto in cirillico nel 2006 da un professore universitario mongolo di cui riportiamo la sua firma.
Qui la recensione del libro redatta dal Cardinale Giorgio Marengo, I.M.C. (Il 2 aprile 2020 il Santo Padre Francesco lo ha nominato Prefetto Apostolico di Ulaanbaatar (Mongolia), con carattere vescovile assegnandogli la sede titolare di Castra severiana.).
Papa Francesco ha citato, nel suo Viaggio Apostolico in Mongolia (31 agosto – 4 settembre 2023, durante l’omelia del 3 settembre ), Teilhard de Chardin. come riportato in cronache teilhardiane del 3/09/2023
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America Latina
Dopo l’epopea della “teologia della liberazione” (TdL), e dopo la Conferenze episcopali del sub continente americano di Medellin prima e di Aparecida poi, un nutrito gruppo di teologici –guidati da Leonardo Boff- ha rielaborato una sorta di piattaforma teologica di base che ha come ispiratore il pensiero di Teilhard e che prosegue, nel tempo, a promuovere una riflessione aggiornata: in chiave pastorale e spirituale.
Il testo base è stato condiviso e pubblicato simultaneamente da ben tredici riviste latinoamericane – Christus (Messico), Voces del Tiempo (Guatemala), Alternativas (Nicaragua), Amigo del Hogar (R. Dominicana), La Antigua (Panama), Vínculum (Colombia), Páginas (Perù), REB e Perspectiva (Brasil), Tiempo Latinoamericano (Argentina), Acción (Paraguay), OBSUR (Uruguay) e Pastoral Popular (Cile), oltre al bollettino web Ecodes – per iniziativa della Commissione Teologica Internazionale dell’Associazione ecumenica dei teologi e delle teologhe del Terzo Mondo (Asett o Eatwot; www.comision.teologica.latinoamericana.org). [ Integrazione a cura di LMB]
Argentina
America Latina miradas estéticas | X CoLaCyR
Il decimo Congresso latino-americano di “Scienza e Religione” si è tenuto a Cordoba nel 2021. Il seguente link permette di ascoltre i contributi di un certo numero di oratoei : http://miradasesteticasxcolacyr.org/#btn_chardin
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Paesi Bassi https://philpapers.org/archive/ZWAFTN.pdf
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Nel tempo, abbiamo avuto modo di seguire e conoscere l’itinerario originale di MATTEW FOX, religioso americano (prima domenicano poi episcopaliano a seguito di una misura ecclesiastica)
Egli, sulle orme di diversi mistici e in particolare di Teilhard de Chardin, ha ideato la “spiritualità cosmica”: dando vita ad una rete associativa di meditazione = www.spiritualitadelcreato.it
Ha pubblicato numerosi libri in questo filone, tra i quali segnaliamo:
– In principio era la gioia – Original Blessing, ed. Campo dei Fiori
– La spiritualità del creato – manuale di mistica ribelle, Il Segno dei Gabrielli
In forza della spiccate convergenze, diamo qui spazio ad alcune sue meditazioni.
Note Inizio
[1] L’Alvernia, dove sono nato, mi ha plasmato L’Alvernia mi è servita sia come museo di storia naturale che come riserva naturale. Sarcenat in Auvergne mi ha dato il mio primo assaggio delle gioie della scoperta All’Alvernia devo i miei beni più preziosi: una collezione di ciottoli e rocce che si trovano ancora lì, dove ho vissuto. (tradotto in Claude Cuenot, Teilhard de Chardin , Baltimora, 1938, p. 3.)
[2] Padre Leroy e il sacerdote ministrante di Sant’Ignazio, e alcuni amici tra cui Lucile Swan accompagnarono il suo corpo a circa sessanta miglia a nord dello stato di New York City, dove fu sepolto a St. Andrews-on-Hudson, allora noviziato dei Gesuiti.
[3] tratto da LA NUOVA EUROPA: Dana Němcová e i disperati del dissenso – di Angelo Bonaguro, 24 aprile 2023
Prima pubblicazione:
- 20/02/2023