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Il CENTRO STUDI “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo” segue con attenzione e vicinanza le ricerche e le iniziative connesse al Convegno “Dialoghi di Pistoia”, giunto alla
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Il CENTRO STUDI “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo” segue con attenzione e vicinanza le ricerche e le iniziative connesse al Convegno “Dialoghi di Pistoia”, giunto alla sua XIV edizione: evento che da anni arricchisce il panorama culturale italiano da una riflessione in ottica antropologica, spesso assente nel dibattito intellettuale e scientifico.
Pochi sanno che Teilhard, noto come biologo e paleontologo, in realtà fu anche -a suo modo- antropologo: e viene considerato tale da una non trascurabile porzione di studi. Infatti (riassumendo in breve la sua opera) va ricordato, in proposito, come:
– Concepì per primo -in ottica evolutiva- il processo di ‘ominizzazione’: sul quale va osservato che, diversamente da molte letture superficiali, non si tratta di un processo ormai superato, bensì di un processo tuttora in corso; egli infatti in più saggi accenna alla fase attuale di questo processo, aperto a più esiti …
– Ebbe a definire la stessa religione come ‘fenomeno biologico’: superando le consuete visioni tradizionali, che assegnavano (e tuttora spesso) al piano religioso una collocazione separata o tanto più alla teologia che pone la religione in ottica autoreferenziale. Egli rivolge al ‘fenomeno religioso’ una attenzione assai prolungata nel tempo: collocandolo anzitutto entro il più ampio ‘fenomeno umano’ e indirizzando verso di esse un punto di vista esigente: dal punto di vista della stessas evoluzione: l’unico a suo avviso che legittima le religioni …
– In particolare, dedicò una attenzione marcata -sviluppandola soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita (periodo americano)- al processo di socializzazione: nei suoi più ampi risvolti, fino a quello più recente della planetizzazione
– Ma ben pochi conoscono poi la sua riflessione critica al processo di antropogenesi: pur facendo proprio il punto di vista del c.d. ‘principio antropico’ (a quel tempo assai affermato, mentre oggi è stato sottoposto a una radicale revisione in sede scientifica), egli coglie i limiti e le distorsioni della c.d. ‘antropocene’, parlando apertamente delle insufficienze dell’antropocentrismo. In alcuni studi mirati alla messa fuoco del ruolo della ‘specie umana’ egli propone una visione molto più aperta dei suoi contemporanei, avanza l’ipotesi di un neo-antropocentrismo connesso ad una visione cosmica coerente, incentrata sulla Terra e sulla Natura.
Pertanto le tematiche che quest’anno vengono proposte nei ‘Dialoghi di Pistoia’ appartengono pienamente all’alveo del suo pensiero, anzi: lo stesso titolo “Umani e non umani. Noi siamo natura” potrebbe a pieno titolo essere collocato nel linguaggio teilhardiano. Ci auguriamo che emergano dai lavori, delle piste di lavoro e di riflessione convergenti con la prospettiva dell’unificazione del pianeta.
LMB
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may 26 (Friday) - 28 (Sunday)