a cura di LMB
Di Mario Castellana -15 Maggio 2025
In seguito alla morte di Papa Francesco, pochi interventi sono stati quelli che hanno sottolineato la sostanza e la forza teoretica del suo pensiero nutritosi in modo particolare del non comune incontro con le idee di Romano Guardini, del resto evidenziata solo da alcuni (La nostra barca, 1 ottobre 2020; Jorge Mario Bergoglio filosofo, 17 dicembre 2020); e ancora meno sono stati quelli che hanno intravisto uno dei punti centrali del suo magistero, quello di complessità, che ne ha guidato l’intera attività pastorale, come ha sostenuto in diversi scritti Mauro Ceruti. Essa ha funzionato nel difficile percorso messo in atto come un ‘evento di verità’ grazie alla carica disinfettante che le è propria nel vederla in modo strategico come un ‘rimedio razionale’ contro i riduzionismi imperanti; e la relativa adozione, insieme cognitivo-pastorale, è stata finalizzata per far fronte alle policrisi odierne, anche perché non è stata vista presente nei vari ambiti dell’agire umano, ritenuti bisognosi di radicali processi di riconversione (La complessità come evento di verità, 9 aprile 2020; Hélène Metzger: la complessità come rimedio razionale, 20 agosto 2020; La complessità come disinfettante, 27 agosto 2020).