a cura di L. M. B.
È tesi condivisa dagli storici che scienza empirica, tecnologia e medicina moderna abbiano trovato le ragioni e le condizioni culturali, sociali e politiche per la loro nascita ed il vigoroso sviluppo in Occidente proprio nel terreno ebraico-cristiano in cui sono cresciute le altre scienze e arti. Dal XVII al XX secolo, nel seno della Chiesa e delle istituzioni a essa collegate troviamo nomi della ricerca legati a capitoli decisivi per l’innovazione delle conoscenze matematiche, fisiche, biologiche e mediche: Newton, Spallanzani, Volta, Mendel, Marconi, Pasteur, Gemelli e Lejeune, per citarne alcuni.
Non pochi erano anche dei consacrati. Al di là di questa eredità cospicua (le eredità contano, e il loro contributo non può essere liquidato dai successori come questione sentimentale, con una lapide alla memoria), cosa resta oggi della cultura cattolica e della presenza dei cattolici lì dove lavorano ricercatori e medici, si progettano studi sperimentali e clinici, e si autorizzano e finanziano investigazioni scientifiche e nuove strutture sanitarie? ...