UNA “SGRADEVOLE” BIOGRAFIA DI TEILHARD
di Fabio Mantovani

In occasione del 70° anniversario della scomparsa di p. Pierre Teilhard de Chardin, la «Libreria Editrice Vaticana» ha pubblicato una sua biografia, di cui è autrice Mercè Prats.
L’Introduzione è molto chiara sulla peculiarità di questa “biografia spassionata” (p. 22), che pone in risalto la parentela di Teilhard con il filosofo e polemista Voltaire (p. 13), come pure il suo coinvolgimento nella scoperta dell’Uomo di Piltdown: “una delle più colossali imposture della storia delle scienze” (p. 15), ma senza precisare immediatamente ch’egli non c’entrava affatto! [1]
Tutte (!) le precedenti biografie, secondo la Prats, sono collegabili allo “tsunami del teilhardismo” (p. 20), che ha avuto un rilancio dal 2013 in poi, come accadde quando papa Francesco citò Teilhard “nell’enciclica Laudato si’, nel 2015” (p. 21). (Inseriamo in nota due importanti citazioni di Teilhard de Chardin, non menzionate dalla Prats).[2]
Questa biografia si caratterizza per il fatto che non è interessata a descrivere la visione del mondo di Teilhard, mai presa in considerazione! L’abbiamo definita “sgradevole” anche perché l’autrice:
(1) pone spesso il punto di domanda sul tema che sta per trattare: “La vocazione gesuita: una chiamata compresa?”, “Teilhard intellettuale cattolico?”, “Morte di un profeta?”, ecc. Sono interrogativi che, a priori, sollevano dubbi nel lettore;
(2) enfatizza l’attrazione di Teilhard per le donne, trascurando i suoi princìpi sul “Femminino”;
(3) evidenzia, da pagina 311 in poi, tutto ciò che di negativo si può dire di lui: “trova i modi di aggirare i divieti”; “ha sempre saputo schivare i colpi”; muore di Pasqua “come aveva preannunciato”, grazie ad una “strizzatina d’occhio della Provvidenza”; “ha goduto di un’abbondante vita postuma”; “la morte viene a liberare la sua memoria”…
É alquanto sorprendente, ma chiarificatrice, la nota a pagina 322, in cui la Prats afferma che: «La collana in tredici tomi pubblicata dalle Éditions du Seuil (in Italia ne sono usciti undici, tra il 1968 e il 1964, per i tipi del Saggiatore), è una costruzione postuma, figlia dell’ondata di teilhardismo che investì il mondo negli anni Sessanta».
Perciò quegli importantissimi volumi, che permettono di conoscere la “visione del mondo” di Teilhard de Chardin, non sono stati presi in considerazione dalla Prats!
In sintesi, questa biografia:
– è parecchio incompleta;
– non è affatto “spassionata” (come afferma di essere);
– fa inutile mostra di una vasta quanto inutilizzata bibliografia;
– è in contrasto con l’opinione che il Card. José Tolentino de Mendonça ha di Teilhard de Chardin!
[1]Prats scrive poi, a p. 296, che il colpevole fu Martin Hinton, ma pare più seccata che lieta dell’innocenza di Teilhard.
Vds. la nostra analisi: “Il falso uomo di Piltdown e l’accusa a Teilhard de Chardin”, in particolare a p. 1 e 15-16 di:
https://www.biosferanoosfera.it/uploads/files/cfe38d0d9002fe495e871ea79978e601ad59ed71.pdf e quella
di Teilhard: https://www.biosferanoosfera.it/uploads/files/c1ae688222454a6d2f6e90922bfc216f30da5ee0.pdf
[2] Il 3 settembre 2023, in Mongolia, Papa Francesco rese universalmente celebre la “Messa sul mondo” di Teilhard.
Il 25 luglio 2019, nella Cattedrale di Aosta, Papa Benedetto XVI, attribuì a Teilhard de Chardin la stessa visione di S. Paolo sul futuro del mondo: “…alla fine avremo una vera liturgia cosmica, dove il cosmo diventi ostia vivente”. Vds. in: https://www.biosferanoosfera.it/uploads/files/6532fc4cd5c3da0daf314b3d5557fff36aa24d23.pdf