A cura di Edmondo Cesarini

PREFAZIONE
INDICE | ||
Prefazione | ||
Introduzione | ||
A | Pierre Teilhard de Chardin | |
A10 | Un cristiano “classico” di fronte a TdC | belardiinelli |
A11 | Gesuita, scienziato, profeta inascoltato | cesarini-iannace |
A12 | Aureola quadrata di TdC | cesarini |
A13 | Poesia e mistica in TdC | pasero |
A14 | Il linguaggio poetico | galloni |
A15 | La diade affettiva | innocenzi |
A21 | TdC e R. Panikkar | bielawski |
A22 | TdC e s. Bonaventura | rivi |
A23 | TdC e D.Bonheffer | iannace-meo |
A24 | TdC e P.A. Florenski | cesarini |
A25 | TdC e Th. Merton | zaninelli |
A26 | TdC e s. Francesco | innocenzi |
A27 | TdC e Mohammed Iqbal | coppi |
A28 | TdC e Sri Aurobindo | mattei |
A29 | TdC e p. Corradino | laporta |
B | Evoluzione: qualche aspetto scientifico | |
B1 | Sintropia | dicorpo |
B2 | Evoluzione convergente | galloni |
B3 | L’ Attrattore | barile |
B4 | Cosmologia ed evoluzione | baldacchini |
B5 | Evoluzione, noosfera, sincronicità | bernabei |
C | Le Passività del Mondo | |
C1 | Unde malum | galloni |
C2 | La vita difficile | cesarini |
C4 | Teodicea di TdC | galloni |
C5 | Dalla disgrazia alla grazia | rivi |
C6 | Perdita della contemplazione | galloni |
D | Vivere l’evoluzione | |
Affrontare il cambiamento | ||
D11 | Nuovo paradigma teologico | cesarini |
D12 | Una pastorale da rinnovare | cesarini |
D13 | Approccio all’educazione in TdC | innocenzi |
D14 | E-voluzione ed e-ducazione | cesarini |
La morale di movimento | ||
D21 | Amore ed essere | galloni |
D22 | Modus amoris | amodio |
D23 | Morale evolutiva | cesariini |
D24 | Misericordes sicut pater | zaoli |
Implicazioni sociali e politiche | ||
D31 | Pensiero politico di TdC | cascino |
D32 | La profezia utopica di TdC | farese |
D33 | TdC ed il federalismo | Innocenzi |
Discernimento | ||
D41 | “Le gout de vivre” | innocenzi |
D42 | Il lavoro della crescita | resi |
D43 | Ecoteologia in TdC | innocenzi |
D44 | Per un’etica dell’evoluzione | zaoli |
E | Evoluzione metastorica | |
E1 | Dalla noosfera alla cristosfera | galloni |
E2 | Transumanesimo cristiano | trianni |
E3 | Noosfera ed escatologia | cesarini |
E4 | L’apocatastasi | galloni |
Presentazione degli autori |
Teilhard e Roma
Il 6 novembre 1948 Padre Teilhard de Chardin lasciava Roma dopo avervi trascorso il mese di ottobre cordialmente ospitato nella Casa Generalizia dei Gesuiti in Borgo Santo Spirito. Vi era giunto per presentare il manoscritto del suo Il Fenomeno Umano e a parte qualche visita in San Pietro, all’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, alla Chiesa del Gesù, aveva lavorato intensamente ad apporre note e piccole correzioni per soddisfare le esigenze critiche dei revisori. L’opera non fu approvata. Il suo stato d’animo possiamo dedurlo da una veemente dichiarazione raccolta da Padre D’Ouince; “Sostanzialmente concordo sul fatto che la Chiesa (come ogni realtà vivente dopo un certo tempo) stia andando incontro a un periodo di “mutazione” o di “necessità di riforma”…..tuttavia questo gesto fondamentale credo che solo il Cristianesimo possa compierlo, a partire dalla straordinaria realtà del suo Cristo Risorto. Ne sono convinto.
E’ da una nuova cristologia, estesa anche alle dimensioni organiche del nuovo universo, che è destinata a uscire la fede di domani. Detto questo non vedo un mezzo migliore per me di concorrere a realizzare le mie previsioni sze non quello di lavorare…..in sincero attaccamento a quel Phylum di cui attendo lo sviluppo……Passa incontestabilmente per Roma, in questo momento della storia, uno dei poli – il polo ascensionale principale – di quella che io chiamo nel mio linguaggio “l’ominizzazione”…….ecco, a mio parere la “principale esperienza” che riporterò dal mio soggiorno qui e che da sola valeva il viaggio.” Con ciò non vuol dire che se ne andasse senza speranza per le sue aspettative tant’è che nel marzo 1955 concluderà il suo importante saggio Le Christique con questa frase:”Basta per la Verità apparire una sola volta, in una mente, perché nulla possa più impedirle di invadere e infiammare tutto.”
Infatti subito dopo la sua morte, le sue idee incominciarono a circolare, da Parigi a tutta Europa, all’America nord e sud, alla Cina, ecc.. e sorsero gruppi di studio e di riflessione che dalla sua visione del mondo cercavano ispirazione e luce. Questa scelta di proseguire l’approfondimento delle sue intuizioni strutturandosi in Associazioni non è dettata semplicemente da esigenze organizzative, ma è ispirata dall’idea che riflettere e agire insieme sia da preferirsi all’azione individuale. l’atteggiamento di collaborazione è sempre produttivo, arricchente: non si dimostra solo utile, ma è assolutamente aderente alle esigenze organiche della vita stessa.
Le Associazioni teilhardiane sono riuscite a far proprie le affermazioni che troviamo nel saggio L’atomisme de l’esprit:”Quanto più l’uomo si associa in modo appropriato ad altri individui, tanto più, per effetto di sintesi, si immerge dentro di sé, prende coscienza di se stesso, e dunque si personalizza. E, d’altro canto., più la collettività si arricchisce di elementi che per suo tramite si sono maggiormente personalizzati, più “si umanizza”, si personalizza, e lascia trasparire il punto Omega.
Teilhard se ne andò da Roma in quel lontano 6 novembre, ma mi permetto di sostenere che Teilhard a Roma “c’è”. Prova ne sia il testo che qui presentiamo, frutto del lavoro degli incontri, ritiri spirituali, pubblicazioni, partecipazione a convegni, di un gruppo di amici interessati a Teilhard.
Ma Teilhard c’è anche nelle alte sfere. Mi ricordo con emozione quando andai a incontrare il Card, Paul Poupard nella sua abitazione in Vaticano chiedendo e ottenendo che venisse a parlarci di Teilhard al Convegno che stavamo per tenere alla Università Gregoriana. Cosa che poi fece con molta benevolenza e partecipazione. E ancora sento la voce di Giovanni Paolo I che nell’Anno della Fede ci salutava in modo mirato durante un’udienza cui stavamo prendendo parte. Subito dopo gli scrissi per ringraziarlo del saluto e ricevetti in cambio la lettera di cui desidero farvi partecipi.
Ringraziando gli autori e i curatori di questo libro, auguro che abbia buona diffusione e che possa ispirare a molti gli atteggiamenti chiave del pensiero di Padre Teilhard: osservare il passato per intuire l’avvenire, credere nel modo per vedervi trasparire Dio affinché. arriviamo a esplicitare, soprattutto in momenti così difficili quali stiamo attraversando, una spiritualità attuale per ciascuno di noi e per i fratelli.
Annamaria Tassone. “Past President” dell’Associazione Italiana Teilhard de Chardin
INTRODUZIONE
Nel 2011 alcuni amici romani che avevano partecipato ad un convegno su “Teilhard de Chardin e s. Francesco”, ad Assisi, decisero di continuare a trovarsi periodicamente per approfondire il pensiero del gesuita-scienziato, e – nei limiti delle loro capacità – per diffonderlo.
La bellezza degli ambienti dove ebbero la possibilità di incontrarsi – l’abbazia benedettina di s. Anselmo all’ Aventino e successivamente Villa Malta, sede di Civiltà Cattolica -probabilmente contribuì a che il gruppo fiorisse: il gruppo è cresciuto, le attività si sono diversificate, i momenti d’incontro moltiplicati, alcuni convegni organizzati, incontri spirituali vissuti.
Nell’insieme sono stati prodotti un certo numero di testi su TdC: articoli, relazioni, conferenze…. in questo libro ne abbiamo raccolti un certo numero, suddivisi per “nuclei tematici”, anche per dare una testimonianza del lavoro svolto.
Sono testi di diverso livello accademico ed origine culturale, ma esprimono le riflessioni, le domande, le ricerche di fedeli cristiani di buona cultura, variamente anche impegnati in ambito sociale ed ecclesiale, di fronte alla sfida del “cambio di paradigma teologico” rappresentata dal pensiero del gesuita scienziato.
Presentano una pluralità di voci, diversi angoli di lettura magari di uno stesso argomento, vari livelli di analisi di alcuni problemi, etc… in qualche modo è la testimonianza di come il gruppo ha lavorato nella ricerca su Teilhard de Chardin, dialogando, confrontandosi, proponendo riflessioni, manifestando la propria esperienza.
All’interno del gruppo si sono anche generate esigenze di approfondimento del pensiero teilhardiano, con particolare attenzione alle implicazioni sul futuro dell’uomo che tale pensiero presenta: anche la crisi attuale che stiamo vivendo – biologica e sociale – ci costringe a riflettere su “cosa ci aspetta”: il passato ed il presente validi solo come strumenti d’indagine sul futuro. Il Centro Studi TdC sul Futuro dell’Uomo è frutto di tali esigenze….
I testi sono raggruppati, come detto, per “nuclei tematici” (quelli che più hanno suscitato l’interesse e la riflessione del gruppo romano), che costituiscono le seguenti “sezioni” del libro:
Sez A: Un incontro con TdC. La novità del suo pensiero, anche in confronto con altri pensatori, la sua umanità.
Sez B: L’Evoluzione. La Sintropia, l’ Attrattore, quasi una teorizzazione scientifico-matematica del Evoluzione
Sez C: Male e Peccato. La risposta di Teilhard al quesito fondamentale unde malum?
Sez D: Vivere l’Evoluzione. Contribuire all’Evoluzione con la nostra vita, personale, sociale, politica.
Sez E: Evoluzione metastorica. Se l’Evoluzione è tutta compresa nel tempo storico o anche fuori di esso, nel cosiddetto “Oltre”
In alcuni passi o titolazioni, per brevità o estetica di scrittura è stato usato l’acronimo “TdC” per indicare Teilhard de Chardin (come spesso avviene negli scritti)
Desidero vivamente ringraziare tutti gli autori per aver autorizzato la pubblicazione dei loro testi, e a volte per aver sopportato le mie insistenze nel revisionarli….
Ed inoltre, particolarmente:
Paolo Trianni, che – faticando – mi ha convinto ad impegnarmi a curare la raccolta dei testi qui pubblicati.
Marco Galloni, sempre disponibile a confrontarsi e consigliarmi sui contenuti del libro.
Ulisse Di Corpo, senza il cui amichevole ed impegnativo lavoro di redazione questo libro non sarebbe stato pubblicato.
Per entrare in contatto con uno o più degli autori ci si può rivolgere al curatore della raccolta, Edmondo Cesarini, edmondo.cesarini@gmail.com
Dall’attività decennale di amici romani di Teilhard de Chardin, dedicata allo studio del suo pensiero, sono stati raccolti testi – di diverso livello accademico ed estrazione culturale – che esprimono le riflessioni, le domande, le ricerche di fedeli cristiani di buona cultura, variamente anche impegnati in ambito sociale ed ecclesiale, di fronte alla sfida del “cambio di paradigma teologico” rappresentata dal pensiero del gesuita scienziato.
In questo senso, limitato ma molto concreto e vissuto, pensiamo – e speriamo – che questo libro possa essere d’interesse per chi vuol conoscere Teilhard de Chardin, e contribuire ad un primo approccio o un approfondimento

Teilhard de Chardin
LIBRI
Un libro corale tra storia, metastoria e scienza
di Paolo Trianni*
Il volume curato da Edmondo Cesarini Un incontro conTeilhard de Chardin (Amazon,2022, 15€, in vendita pressoAdista) è un saggio che si distingue tra le molte pubblicazioni dedicate all’opera e alla figura di PierreTeilhard De Chardin. Questo volume collettaneo, infatti, non è una biografia, non è un approfondimentosu un suo particolare scritto, e non si ricollega nemmeno al decennale dibattito che vede contrappostigli estimatori del gesuita francese e i suoi oppositori. Il saggio in oggetto, come recita anche il titolo, ambisce a proporre un “incontro con Teilhard”, perché è il risultato finale di incontro tenuti a scadenza regolare dove vari studiosi hanno affrontato e dibattuto aspetti diversi dell’opera teilhardiana.I testi contenuti nel volume sono pertanto vari e di diverso livello. Essi esprimono riflessioni, domande e ricerche suscitate dal pensiero di Teilhard de Chardin e dal suo cristianesimo che ha cambiato il paradigma teologico del Novecento. Proprio perché espressione di una coralità di autori di diversa estrazione, esso non è soltanto un saggio accademico, ma anche un’opera spirituale e pastorale, che testimonia come la visione teologica ed ecclesiale di Teilhard de Chardin venga “vissuta”, oltre che “pensata”. I contributi raccolti da Cesarini sono organizzati per “sezioni tematiche”. Nella prima si mette a confronto la figura di Teilhard de Chardin con quella di altri pensatori come R. Panikkar, T.Merton, P. Florenskij, Aurobindo, Mohammed Iqbal ed altri.
Particolarmente approfondito è il confronto tra Teilhard de Chardin e Floresnkij, due menti cristiane scientifiche che sono state vicine nella sensibilità teologica pur vivendo in contesti storici e geografici lontanissimi. In questa sezione, attraverso il recupero di un archivio giornalistico dei primi anni ’60, viene anche documentato come è stato recepito il pensiero teilhardiano nel suo primo apparire.
In altre sezioni viene poi dato spazio alla sintropia, la teoria del grande matematico Luigi Fantappiè, coetaneo di Teilhard, che sembra aver elaborato la versione matematica della concezione evolutiva. Si approfondisce poi la tematica del male e a risposta di Teilhard al quesito fondamentale dell’“unde malum”.
La sezione che ha per titolo “Vivere l’Evoluzione”, è quella più corposa del libro e per molti aspetti più significativa. Gli autori prendono in esame se e come il pensiero evolutivo teilhardiano possa incidere sul vissuto quotidiano dei singoli delle comunità; di come debba essere assunto nella pastorale educativa della Chiesa; e di come la “morale di movimento” teilhardiana porti ad un rinnovamento dell’etica, delle implicazioni sociali e politiche dell’idea evolutiva. In conclusione viene anche trattato la “cura del creato” – oggi denominata ecosofia – che è un tema strettamente legato al processo di crescita della creazione.
La sezione che ha per tema il “Futuro dell’Evoluzione”, affronta vari temi tra cui il “transumanesimo” e la sua possibile declinazione cristiana. Un altro tema affrontato è la questione, poco dibattuta, se l’Evoluzione sia tutta da comprendere nella dimensione temporale terrena (la storia) o anche al di là di essa (la metastoria).
Da segnalare, infine, come il libro contenga un’esplicita richiesta al magistero della Chiesa affinché assuma il pensiero teilhardiano nella pastorale. Viene suggerito, al riguardo, di valorizzare le varie testimonianze che attestano come la concezione evolutiva teilhardiana abbia influenzato e orientato la loro esistenza. La curatela contiene appunto le presentazioni dei molti autori che hanno contribuito al volume, che non sono solo docenti universitari, ma anche operatori sociali e politici, impegnati nella pastorale, imprenditori, economisti, amministratori, scienziati e psicologi, a testimonianza esplicita, di come l’idea di evoluzione connessa alla legge di complessità coscienza e al Cristo Evolutore si traduca negli scenari sociali, economici e politici.
*Docente presso la Pontificia Università Gregoriana.
La recensione è tratta da Adista 28 MAGGIO 2022 • N. 19
Un incontro con Teilhard de Chardin
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