a cura di LMB

Il 20 Gennaio 2025 cade il centenario della nascita di padre Ernesto Cardenal

Ernesto Cardenal Martinez (20.1.1925 – 1.3.2020). Nato in una ricca famiglia di Granada, Ernesto Cardenal studiò Lettere prima all’Università di Managua e poi, tra il 1942 e il 1946, in Messico. Si trasferì poi a New York per completare gli studi (1947 – 1949) e fino al 1950 viaggiò attraverso l’Italia, la Spagna e la Svizzera. Tornato in patria, militò nella resistenza contro il regime di Anastasio Somoza García, sostenuto dagli Stati Uniti, e nel 1954 partecipò alla Rivoluzione di Aprile, un tentativo fallito di mettere fine alla dittatura in Nicaragua. Convertitosi al cattolicesimo nel 1956, Cardenal decise di entrare come novizio nel monastero trappista di Nostra Signora a Gethsemani (in Kentucky), dove fu discepolo del religioso e poeta Thomas Merton. Lasciò l’abbazia nel 1959 per completare gli studi teologici a Cuernavaca, in Messico, dove venne ordinato sacerdote nel 1965. Fu co-fondatore della comunità religiosa di Solentiname, su un’isola nel Lago Nicaragua, dove predicò la non-violenza appresa da Merton e dove fondò cooperative ed anche una colonia di artisti primitivisti. Scoperta la sua appartenenza al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), fu costretto a rifugiarsi all’estero: divenne ambasciatore dell’opposizione sandinista all’Avana (Cuba).  Il 19 luglio 1979 entrò a Managua con le truppe rivoluzionarie abbattendo il regime di Anastasio Somoza Debayle (figlio del precedente presidente); venne nominato ministro della Cultura dal nuovo governo guidato da Daniel Ortega. Nel 1983, durante la sua visita in Nicaragua, papa Giovanni Paolo II lo invitò pubblicamente a dimettersi: essendosi rifiutato, Cardenal fu sospeso “a divinis”. Continuò a rivestire la carica fino al 1987, quando il suo ministero venne soppresso per ragioni finanziarie. Nel 1989 Ernesto Cardenal e Dietmar Schönherr fondarono, a Granada, la Casa de los Tres Mundos, un lungimirante progetto di cultura e sviluppo. Cardenal abbandonò il FSLN nel 1994, in polemica con quella che lui interpretò come deriva autoritarista nella gestione del partito da parte di Daniel Ortega. Tra gli innumerevoli riconoscimenti ricevuti lungo la sua straordinaria carriera spiccano il Premio Reina Sofía de Poesía Iberoamericana, XXI edizione, e il Premio Iberoamericano de Poesía Pablo Neruda. Tra gli esponenti principali della Teologia della Liberazione, fedele al pensiero di San Basilio (“Una società perfetta è quella che esclude tutte le proprietà private”), Cardenal era inviso al Vaticano ben prima del trionfo della rivoluzione sandinista, ma almeno fin dal 1977, quando pubblicò il volume Il Vangelo a Solentiname. Perseguitato dal somozismo, che più volte cercò di mettere a tacere l’esperienza della comunità di Solentiname attraverso azioni apertamente squadriste e l’uccisione di alcuni suoi militanti, da tempo Cardenal aveva preso le distanze dagli attuali vertici del sandinismo, denunciando in più occasioni l’ambiguità della presidenza Ortega. Nel 2004 è stato candidato al Premio Nobel. Nel 2019 venne integralmente riabilitato nelle funzioni canoniche da papa Francesco.

La sua ‘opera poetica major’, Cantico Cosmico (tradotto in centinaia di lingue) è fortemente ispirato alla visione cosmica ed evolutiva di Teilhard de Chardin: ivi esplicitamente menzionato.

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