Pietro Madaro
Convegno di Assisi 23-24 settembre 2023
Il convegno, che si è svolto tra le mura della Domus Laetiziae di Assisi, il cui tema era: “La bellezza come paradigma del futuro nella prospettiva evolutiva di Teilhard de Chardin”, ha soddisfatto pienamente le aspettative.
Bella la location, ma bella l’architettura che, gli organizzatori del CENTRO STUDI “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo”, hanno saputo realizzare collegando le diverse relazioni, sempre estremamente cogenti e pertinenti al tema. La platea è rimasta letteralmente rapita dalle relatrici e dai relatori tutte e tutti di livello molto alto.
Anche il Vescovo di Assisi Monsignor Domenico Sorrentino si è fatto presente con un video, nel quale ha “benedetto” il convegno auspicando di non dimenticare il grande Santo della città e incoraggiando i convegnisti a riflettere e lavorare sul tema, perché: “Il Dio della bellezza vuole anche un mondo di bellezza”.
L’organizzazione ha saputo coniugare la partecipazione in presenza e on line. Ciò è valso anche per i relatori quasi tutti in presenza, tranne Nunzio Rizzoli e Annamaria Tassone, il primo è intervenuto sulla didattica della Scienza mostrando la bellezza della sintesi delle sue particolari mappe concettuali.
Un altro intervento sempre estremamente pertinente al tema è stato quello di Annamaria Tassone che, da Torino, ha presentato, con estrema lucidità ed entusiasmo, “L’elemento femminile nel pensiero di Pierre Teilhard de Chardin”, un elemento che ha certamente reso più bello e profondo il pensiero del grande gesuita, filosofo e paleontologo.
Non da meno sono stati gli interventi in presenza.
Gli Amodio, figlia e padre, hanno sviscerato il tema della bellezza con estrema lucidità e competenza sia filosofica, sia neuro-scientifica, cercando di rispondere, attraverso un cammino filosofico prima e neuro-scientifico dopo, sul senso della bellezza, su come, la sua idea, sia stata e sia in continua evoluzione.
Così la terra vive, nonostante i continui attacchi che riceve, e condivide l’evoluzione con tutte le attività antropiche sia nell’arte (poesia, letteratura, musica, arte figurativa), che in quelle attività che ci permettono di vivere e soprattutto di farlo in armonia con la natura.
Gloria Mari ha illustrato il progetto per la “salvaguardia del Creato” dell’associazione Nocetum, grazie al quale è stato possibile recuperare e salvaguardare un territorio tra Milano e il territorio rurale.
Qui è nata una “Comunità Laudato si’”, che grazie alla bellezza, ha saputo prendersi cura anche di persone in difficoltà.
La cura dell’altro e di sé stessi può avvenire anche nella malattia, grazie alla scrittura terapeutica che è uno strumento efficace per imparare a conoscere la bellezza dell’interiorità e il mistero che la avvolge. Sonia Scarpante è stata a dir poco struggente nel raccontare la sua esperienza di autoterapia grazie al metodo Scarpante (suo). Metodo che può rendere più bella la vita e farci evolvere sempre più, come è accaduto a lei, che grazie alla scrittura riesce a sostenere chi ha sofferto.
L’intervento della Zaoli, che ha ricercato nella psicologia e nelle religioni, sembra sostenere che cercare la bellezza è cercare Dio. Bella la preghiera sufi finale:
“O Dio, se Ti adoro per paura dell’inferno, bruciami nell’inferno; se Ti adoro nella speranza del paradiso, escludimi dal paradiso, ma Ti adoro per il Tuo amore, non nascondermi la Tua eterna Bellezza.”
Difficile sintetizzare o quanto meno dare un’idea dell’intervento del teologo e architetto Andrea dell’Asta che servendosi di numerose immagini ha incantato la platea affrontando la bellezza nelle opere d’arte che hanno ritratto il Cristo anche quando sofferente.
Federica Mattei, teologa, ha ricordato come le “debolezze” della donna rispetto alla “forza” dell’uomo costituiscono proprio la sua grandezza e la sua bellezza e ne fanno un modello per fare evolvere l’umanità intera.
Giovanni Ansaldi, cardiologo e musicoterapeuta, ha iniziato la sua relazione partendo da concetti apparentemente solo matematici, le proporzioni, per parlare de “L’ordine come archetipo di bellezza e giustizia”. In realtà la sua relazione è stata molto più articolata e cogente il tema della bellezza.
Stefano Rozzoni, economista di Economy of Francesco, ha saputo far capire come la bellezza c’è in tutto ciò che è rispettosa della vita: “Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra, un’economia di pace. Si tratta di trasformare un’economia che uccide in un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni.” (Papa Francesco, VISITA AD ASSISI IN OCCASIONE DELL’EVENTO “ECONOMY OF FRANCESCO”, 24 settembre 2022).
Notevoli anche le relazioni di Francesco Gallo e Angelo Tartabini che non è possibile sintetizzare in poche righe data la loro complessità.
G. Pasero, con la sua relazione “Dall’inno alla bellezza alla bellezza come enigma”, si pone e pone ai presenti molte domande e dubbi, ma sembra esserci una certezza nei suoi ragionamenti, che cercano il più possibile di essere onesti e aperti a tutte le possibilità, per indagare sulla verità: nelle situazioni più disagiate è offerta l’opportunità di crescere. Ad un ascolto superficiale potrebbe sembrare pessimista ma in realtà la sua relazione è fonte di grande speranza.
Paolo Lagazzi, saggista e scrittore: ha sfoggiato sprazzi di bella luce tratti da l’opera in versi e in prosa di Attilio Bertolucci, l’insieme delle sue liriche e dei suoi scritti sull’arte antica e moderna è un’ininterrotta, straordinaria esplorazione del rapporto fra verità e bellezza.
La riflessione sulla sofferenza, che poco sembrerebbe avere a che fare con la bellezza, è stata assolutamente pertinente perché il soffrire è uno strumento per evolversi migliorare e quindi raggiungere la bellezza, soprattutto quella più importante e fondamentale, quella interiore, e che più di ogni altra cosa dà speranza. Quella speranza che impedisce alla sofferenza stessa di avere l’ultima parola (V. Amodio – E. Cesarini, “Sulla sofferenza”, Gabrielli Editori).
Non meno cogente la presentazione di Edmondo Cesarini del libro: “Un incontro con Pierre Teilhard de Chardin”, incontro senza cui il convegno non sarebbe mai venuto alla luce.
Che dire poi dell’intensità con cui si è concluso il convegno grazie a p. Antonio Gentili che durante l’eucarestia, con la lettura di brani tratti da “La messa sul mondo”, ha donato a tutti la possibilità di gustare la bellezza della comunione profonda tra i presenti e il mondo intero (Bellezza, contemplazione cosmica e spiritualità liturgica).
Impeccabile la conduzione a cura del presidente del CENTRO STUDI “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo” Luciano Mazzoni Benoni.
Bastino queste righe tratte da un’email, post convegno, per dare l’idea di quanto sia stato apprezzato:
“Poche righe per ringraziarti della provvidenziale segnalazione del convegno: senza il tuo WhatsApp di richiamo l’avrei perso e, alla luce di quanto ho ascoltato, sarebbe stato un peccato per me.
Aggiungo i complimenti per come hai tenuto le fila delle sessioni: ah, la puntualità, che bene prezioso!
Complimenti anche a chi ha gestito i collegamenti online, sempre presente e attento alle necessità informatiche.
Insomma, tutto molto bene!”
Per maggiori informazioni rimandiamo al sito CENTRO STUDI “Teilhard de Chardin per il futuro dell’uomo”: https://teilhard.eu/ e, appena saranno pubblicati, agli atti del convegno. Consultate di tanto in tanto, a questo proposito, il sito del CENTRO STUDI, sul quale verrà data notizia di avvenuta pubblicazione degli atti.