di LMB
Per iniziativa dell’UNESCO, l’ONU dal 1970 il 22 aprile celebra la GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA.
Nella consapevolezza dei danni causati dall’Antropocene, facciamo nostri gli appelli per la salvaguardia del Pianeta e di tutti i viventi, lanciati più volte da papa Francesco e rilanciati di recente da Edgar Morin nel suo pamphlet “SVEGLIAMOCI!”.
In questa occasione torna di indubbia attualità la verace lungimiranza di Pierre Teilhard de Chardin, mistico e scienziato, che collaborò anche con l’UNESCO, sulla necessità del risveglio del “senso cosmico”:
“Quello che io chiamo risveglio cosmico è una reazione contro il miraggio che ci fa credere di essere isolati, padroni di noi stessi, compiuti, o che almeno l’ideale consista nel divenire tali … il grande problema del nostro tempo è quello di far prendere coscienza agli uomini del movimento (di convergenza cioè di Riflessione) che li coinvolge e li sollecita in avanti, come prolungamento diretto del processo “cosmico” che li ha generati … Essenzialmente la vita cosmica consiste nell’amare tutto il Cosmo in modo appassionato nel rifondere tutti gli affetti correnti entro la passione determinata dalla riconosciuta continuità tra il Cosmo e l’Oggetto amato”[1]
Nota
[1] – i testi sono tratti dal volume Teilhard de Chardin: L’orizzonte dell’uomo – letture, a cura di Fabio Mantovani, Il Segno dei Gabrielli 2000 – Collana Un futuro per l’uomo (pp.32-33)