di Annamaria Tassone

 

Parecchi anni fa, forse più di 20, attraversai un momento in cui le preghiere fatte da sola o in gruppo recitando formule abituali non riuscivano a farmi sentire in sintonia con il divino. Cominciai a guardare con attenzione dentro di me e poi riportai di getto una serie di considerazioni sui modi e nei quali la mia anima riusciva a cogliere momenti di misticismo che mi davano coraggio e gioia.
Ritrovo oggi quello scritto e mi permetto di condividerlo perché, ancor più dopo aver conosciuto la spiritualità cosmica di Teilhard, mi pare di trovarvi delle affinità e un sostegno che mi fanno riprovare i sentimenti di allora.

Che cos’è per me pregare.

  • Pregare è scoprire che finalmente hai chiuso con quel vecchio rancore che non ti permetteva di sentirti libero.
  • Pregare è pensare che dovrai morire e non sentirti turbato.
  • Pregare è salire su per le montagne e sentirti il cuore scoppiare di gioia.
  • Pregare è fidarti ogni momento di Dio e pensare che solo Lui ti può guarire.
  • Pregare è svegliarti ogni mattina e dire ciao! A coloro che amavi e che ti hanno preceduto in Cielo.
  • Pregare è strizzare gli occhi nella luce abbagliante del sole e sentirti precipitare nell’amore di Dio.
  • Pregare è spegnere improvvisamente il televisore perché infastidisce la tua mente che desidera essere assorta in Dio.
  • Pregare è affrontare le intemperie sentendoti tutt’uno con la natura e chi l’ha creata.
  • Pregare è tendere all’essenziale cercando sempre l’”unità”.
  • Pregare è sentire che ogni anno che passa rende il tuo cuore più giovane e più sereno.
  • Pregare è pensare con orgoglio che sei figlio di Dio mentre affronti il caos della città.
  • Pregare è chiudere gli occhi mentre la musica penetra ogni tua fibra e ringraziare Iddio che cvi ha dato anche questo mezzo per parlarci.
  • Pregare è ammirare ogni uomo della Terra perché è tuo fratello in Dio.
  • Pregare è sgranare gli occhi stupiti sui momenti della tua vita che rotolano uno dopo l’altro a costruire il disegno che il Padre ha su di te.
  • Pregare è contemplare un vecchio con rispetto perché è maturo per l’eternità.
    Se tutto ciò non è pregare , allora forse non so pregare, ma se lo è allora ti ringrazio Signore per una preghiera che coincide con la vita che hai voluto regalarmi.