di p. Antonio Gentili
 
Una “visione cattolica del mondo” e del suo destino in chiave evolutiva

 

Salmo 87 (86).

La danza dei popoli

 

1-2 Sui monti santi Egli [il Santo, Dio] l’ha fondata [Gerusalemme];

il Signore ama le porte di Sion [la roccaforte della città]

più di tutte le dimore di Giacobbe [della nazione israelita].

 

3 Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!

 

4 Iscriverò Raab [Egitto/Ovest] e Babilonia [Irak/Est]

fra quelli che mi riconoscono;

ecco Filistea [nome latino di Palestina, al centro],

Tiro [Nord] ed Etiopia/Cush [Sud]:

là costui è nato.

 

5 Si dirà di [Madre] Sion (1):

«L’uno e l’altro in essa sono nati

e lui, l’Altissimo (2), la mantiene salda (3)

[Gerusalemme costruita come città unita e compatta,

Sal 122,3]

 

6 Il Signore (JHWH) registrerà nel libro dei popoli:

«Là costui è nato» (4).

 

7 E danzando canteranno:

«Sono in te tutte le mie sorgenti».

[«Come di coloro che esultano,

la dimora di tutti è in te»; testo dei LXX].

 

Novità del salmo è l’estensione universale della maternità di Sion/Gerusalemme. È stato detto che questo può essere ritenuto il più puro canto di Sion presente nel Salterio e quindi in tutto l’Antico Testamento. Esso rappresenta un momento di altissimo prestigio per Gerusalemme quale citta di Dio e nel contempo “metro-poli”, ossia “madre” della “polis”, e quindi della città umana e dei suoi abitanti! La sua santità (poiché è città di Dio, “dimora divina”) diventa espressione della santità/salvezza che abbraccia l’umanità e il cosmo, entrambi destinati a trasfigurarsi nei nuovi cieli e nella nuova terra (Is 43,19;65,17; 66,22; 2 Pt 3,13; Ap 2 1,1), quando si compiranno i disegni divini e «Dio sarà tutto in tutti» (1 Cor 15,28).

 

La visione evolutiva della “creazione” è stata riassunta da Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955) nella progressione dinamica e convergente di tre sfere l’una subordinata all’altra: il cosmo (cosmosfera), l’umanità (noosfera; “nóos, nóou” è la mente, lo spirito umano, l’anima) e Cristo (cristosfera), dove Cristo, primogenito di ogni creatura (cf Col 1,3.12-20), è l’artefice della “ricapitolazione” (anakephalàiosis, ανακεϕαλαίωσις,) di ogni realtà, umana e divina, terrestre e celeste (Ef 1,10). Ricordare l’icona di Cristo Energizzatore!

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(*) Romano Guardini, Lettere dal Lago di Como (1923-25), Morcelliana 20134, p. 53.

(1) Sion come metropoli (cf infra Gal 4,26).

(2) L’Altissimo è il Dio di tutta la Terra.

(3) Il verbo che significa “tenere salda”, è legato alla città. Dire “città” è come riferirsi sia ai suoi abitanti, sia all’idea della fecondità, così che “rendere saldo” e “rendere fecondo” costituiscono un parallelismo. Rendere saldo implica inoltre il futuro della città, capace di un’accoglienza universale (“dimora di tutti”, v. 7) che si proietta nel tempo.

(4) E quindi ogni popolo vanta la propria cittadinanza (da polis: políteuma, Fil 3,20; politéia, Ef 2,12) nella «Gerusalemme di lassù… madre di tutti» (Gal 4,26). Di qui la virtù della speranza! “Pellegrini di speranza” è il motto programmatico del Giubileo del 2025! Si veda la Preghiera del Giubileo.